martedì 15 gennaio 2013

"Può sembrare strano discutere di architettura in senso artistico in un'epoca di grandi difficoltà economiche. Eppure vorrei utilizzare i pochi minuti che ho a disposizione per parlare di questo.
La richiesta di economicità e funzionalità nel neues Bauen non è la conseguenza delle difficoltà economiche in cui si trova oggi il mondo.
Risale a molto prima della crisi mondiale dell'economia e ha motivazioni del tutto diverse.
Ma questa depressione economica stimolerà immensamente lo sviluppo del costruire verso l'economicità e la funzionalità.
Nella misura in cui l'economia e la funzionalità costituiscono le premesse del neues Bauen, la situazione in cui oggi ci troviamo avrà una notevole influenza sullo sviluppo del costruire.
Tuttavia, secondo me, esiste un pericolo connesso a questo sviluppo.
Esso può avere come conseguenza di estendere ulteriormente la concezione, presente in molte e vaste cerchie, che il neues Bauen sia esclusivamente una questione di funzionalità ed economia, nuocendo così seriamente allo sviluppo del costruire.
Infatti questa concezione è sbagliata. Anche se la funzione e l'economia costituiscono le premesse del neues Bauen, si tratta però sempre, in definitiva, di una questione artistica. Anche se la funzione e l'economia determinano il nostro costruire, esse dicono molto poco sul suo valore artistico.
Tuttavia non lo impediscono.
L'artistico va di pari passo con la struttura oggettiva e funzionale degli edifici o, per meglio dire, si realizza in questa struttura. Ma non nel senso di aggiungersi a essa, bensì nel senso di darle forma.
L'artistico si esprime nelle proporzioni delle cose, spesso addirittura nelle proporzioni tra le cose. In sostanza è qualcosa di immateriale, di spirituale. Di conseguenza, è indipendente dalle condizioni materiali di un'epoca.
È una ricchezza cui persino un'epoca materialmente povera non può rinunciare, anzi non deve mai rinunciare.
Non volgiamo aggiungere alla perdita materiale anche una perdita culturale.
L'aspirazione alla semplicità non significa una deprivazione culturale, se noi ci sforziamo di introdurvi il massimo di bellezza possibile."

Messaggio radiofonico - Manoscritto del 17 agosto 1931, in Archivio Dirk Lohan, Chigago - Da “Mies van der Rohe – Le architetture, gli scritti”, 1996, Skyra editore, Milano, Fritz Neumeyer [a cura di Michele Caja e Mara De Benedetti]