"Può sembrare strano discutere di
architettura in senso artistico in un'epoca di grandi difficoltà
economiche. Eppure vorrei utilizzare i pochi minuti che ho a
disposizione per parlare di questo.
La richiesta di economicità e
funzionalità nel neues Bauen non è la conseguenza delle
difficoltà economiche in cui si trova oggi il mondo.
Risale a molto prima della crisi
mondiale dell'economia e ha motivazioni del tutto diverse.
Ma questa depressione economica
stimolerà immensamente lo sviluppo del costruire verso
l'economicità e la funzionalità.
Nella misura in cui l'economia e la
funzionalità costituiscono le premesse del neues Bauen, la
situazione in cui oggi ci troviamo avrà una notevole influenza sullo
sviluppo del costruire.
Tuttavia,
secondo me, esiste un pericolo connesso a questo sviluppo.
Esso
può avere come conseguenza di estendere ulteriormente la concezione,
presente in molte e vaste cerchie, che il neues Bauen
sia esclusivamente una questione di funzionalità ed economia,
nuocendo così seriamente allo sviluppo del costruire.
Infatti
questa concezione è sbagliata. Anche se la funzione e l'economia
costituiscono le premesse del neues Bauen, si
tratta però sempre, in definitiva, di una questione artistica. Anche
se la funzione e l'economia determinano il nostro costruire, esse
dicono molto poco sul suo valore artistico.
Tuttavia
non lo impediscono.
L'artistico
va di pari passo con la struttura oggettiva e funzionale degli
edifici o, per meglio dire, si realizza in questa struttura. Ma non
nel senso di aggiungersi a essa, bensì nel senso di darle forma.
L'artistico
si esprime nelle proporzioni delle cose, spesso addirittura nelle
proporzioni tra le cose. In sostanza è qualcosa di immateriale, di
spirituale. Di conseguenza, è indipendente dalle condizioni
materiali di un'epoca.
È una
ricchezza cui persino un'epoca materialmente povera non può
rinunciare, anzi non deve mai rinunciare.
Non
volgiamo aggiungere alla perdita materiale anche una perdita
culturale.
L'aspirazione
alla semplicità non significa una deprivazione culturale, se noi ci
sforziamo di introdurvi il massimo di bellezza possibile."
Messaggio radiofonico - Manoscritto del 17 agosto 1931, in Archivio Dirk Lohan, Chigago - Da “Mies van der Rohe – Le architetture, gli scritti”, 1996, Skyra editore, Milano, Fritz Neumeyer [a cura di Michele Caja e Mara De Benedetti]
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